Hai bisogno di qualcosa di bello, per te, di farti guidare, di mangiare bene e guardare lontano, di fare pratiche che ti diano serenità.
Non è una domanda, lo so che è così.

Per questo sto scrivendo questo articolo: perché ti voglio aiutare a scegliere il retreat – seminario residenziale – che fa per te, che sia di yoga, danza, mindfulness, ginnastica per la terza età, meditazione, self shiatsu, curling o pallastrada.

Lo farò senza darti una ricetta universale ma aiutandoti con qualche suggerimento e qualche domanda da fare a te e a chi lo organizza. 

Una meditazione al mare. La caption recita "Un retreat come dono per sé". La foto è di Jessica Zanardi

Ti serve davvero un seminario residenziale?

Probabilmente se stai leggendo questo post la risposta è sì. Però ci sono retreat da quindici giorni a Bali e retreat da una giornata a Lari (PI) (posto bellissimo, tra l’altro). 

In questo momento so che c’è grande bisogno di prendersi pause di bellezza e serenità, ma non tuttə possiamo permetterci – per vari motivi – pause di molti giorni.

Se hai poco tempo

Qualche anno fa consigliavo un’ora in spiaggia senza guardare il cellulare. Ora mi sembra sinceramente troppo poco. Come sempre meglio che niente, ma un’ora, in questo periodo, è una goccia nell’oceano. Io credo che tu abbia bisogno di almeno un giorno

Cerca una bella struttura, magari un agriturismo che offra la possibilità di arrivare lì presto, fermarsi a pranzo e poi oziare per il pomeriggio. Portati un libro, se ti piace disegnare il materiale per disegnare, se ti piace scrivere carta e penna. Portati le mie meditazioni (se ti iscrivi alla newsletter hai accesso a una libreria di meditazioni interessante) e organizzati un mini-retreat personale. Prendi il sole. Ozia. 

Portati un’amica e chiacchierate finché vi manca la voce e state in silenzio quando una di voi sta pensando, come si fa tra amiche. 

Se hai più tempo

Se hai più tempo io ti consiglio un residenziale in cui ci sia qualcuno che organizza le cose per te.

Scegli il giusto equilibrio – e questo lo conosci tu – tra tempo libero e attività. E scegli le attività.

Sta ovviamente a te scegliere il tema:

  • ci sono retreat intensivi di meditazione (come i ritiri Vipassana) in cui non hai proprio tempo né opportunità di fare altro ma impari perfettamente una tecnica,
  • e seminari residenziali meno concentrati, che comprendono attività diverse tra loro e anche momenti di relax (come quello che sto organizzando io a maggio qui in Toscana).

Potrai lasciarti andare, per il tempo del retreat, a quello che accadrà

Ti farai cullare dal luogo, dalle persone, dalla cura che avrai di te stessa in quel luogo, in quel momento.

Le cose pratiche: le informazioni da avere prima di partire

Informati bene e assicurati di aver capito cosa farai al seminario.

Esponi i tuoi dubbi a chi conduce il seminario senza aver paura di fare domande stupide: siamo contentə di poterti rispondere perché per una persona come te, che hai il coraggio di farci la domanda, ce ne sono cinque che non ce l’hanno avuto. 

Con il tuo coraggio dai la possibilità a tutte le persone di ricevere le informazioni più complete possibile.

Informati sullə insegnanti

Cerca lə insegnanti sui loro siti e sui social e leggi quello che scrivono, e se possibile anche quello che scrivono altre persone di loro.

Lə insegnanti saranno la tua guida per i giorni del seminario, se non ti piacciono o non sono nelle tue corde passerai gran parte del tempo a cercare di tenere separati la persona dal suo insegnamento, e sarà una gran fatica che ti toglierà parte del gusto del seminario.

I pasti

Di solito è un argomento che è ben specificato da chi organizza il retreat ma, soprattutto se hai allergie o intolleranze importanti, ricordati di specificarlo e assicurarti che chi cucina se ne possa prendere cura

Come ottenere il massimo da un seminario residenziale

Cosa mettere in valigia

  • Chiedi se gli asciugamani e le lenzuola sono forniti, altrimenti portati il sacco a pelo (molto più comodo delle lenzuola: se fa caldo non lo usi e se fa freddo ti ci chiudi dentro)
  • una federa e un asciugamano di microfibra (occupa poco posto, ti asciuga benissimo e si asciuga in un attimo)
  • Se lo usi porta il phon: anche se è fornito di solito è poco potente o sempre occupato
  • Antizanzare e dopo puntura. Fidati: fanno comodo
  • Abbigliamento comodo: assicurati di avere abbigliamento adeguato al luogo dove andrai
  • Ricordati di portarti tutte le medicine di cui hai bisogno. Prendi quelle che prendi sempre, assicurati di averle per tutti i giorni del seminario, e anche qualche antidolorifico, di quelli che sai che ti fanno effetto se soffri di mal di testa o di altri dolori. Starai sicuramente benissimo, ma se per caso non accadrà sarà meglio poter provvedere nel più breve tempo possibile.

Non portarti il lavoro da casa

Se non hai la possibilità di mettere in pausa il lavoro per qualche giorno inizia con meno. In questo modo non avrai sensi di colpa e ti riposerai lo stesso almeno un po’.

Limita al minimo l’uso del cellulare

Se devi usarlo, fallo al di fuori delle attività del seminario.

In questo modo ti godrai di più il retreat, le attività e le giornate, la vicinanza delle altre persone, le parole di chi insegna e potrai ascoltare meglio quello che ti accadrà.

Qui non stiamo parlando di digital detox, ma di scollegarsi da un flusso di informazioni che ha contribuito a creare l’ansia in cui stiamo nuotando in questi anni.

Inoltre lasciar andare questo rumore di fondo ti permette di ascoltare il tuo, dargli voce e dignità. Ahhh respirare.

Un dono per sé

Ma come fai davvero a sapere se prenderti quei giorni ti farà stare bene?

Chiudi gli occhi e immaginati nel luogo dove si terrà il residenziale che ti sta tentando in questo momento. Immaginati con le persone con cui condividerai gli spazi, a fare le attività che sono in programma.

Come ti senti? Senti che respiri già un po’ meglio, gli angoli della bocca vanno un po’ verso l’alto e le spalle ti si rilassano un po’ (anche se un po’ di timore di fondo ti resta)?

E allora vai, cosa stai aspettando, clicca su “iscriviti” che è la cosa che fa per te. Saranno soldi e tempo ben impiegati. 

Andare a un retreat in tempi difficili come questo è una scelta di cura di sé.

Certo, è anche una manifestazione di un privilegio, ma per chi può permettersi di prendersi cura della propria salute mentale è un dono.
Per questo è bene scegliere con attenzione, e cercare di prendere il meglio da questo tempo. 

E poi andarci con serenità, e concedersi questo tempo per sé, per stare meglio, perché va bene così.

Se vuoi guarda qual è il residenziale in cui potremo Ritrovarci insieme, a maggio.

(Immagine di copertina di Jessica Zanardi)