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Il dialogo interiore può essere svalutante ma anche protettivo ed energizzante: partiamo dalla teoria dell’analisi transazionale per arrivare a due metodi per far diventare più gentile – e per questo più efficace – la discussione tra te e te.

Genitori di sé

Nello scorso articolo ti ho parlato di dialogo interno e quindi abbiamo capito che parlare da sole è ok. Ma le parole sono importanti! E quindi oggi vediamo come fare in modo che il dialogo interno sia piacevole e utile da ascoltare.

Riprendo lo schema del GAB, e mi focalizzo sullo stato dell’Io Genitore

Il nostro stato dell’Io Genitore (che siamo noi, quando pensiamo, ci comportiamo o proviamo emozioni copiate dalle nostre figure genitoriali) si divide convenzionalmente in due tipi:

  • il Genitore Normativo (positivo o negativo)
  • il Genitore Affettivo (positivo e negativo)

Il Genitore Normativo è quello che ci dà le regole per proteggerci.

  • Siamo nel Genitore Normativo Negativo quando ci svalutiamo
    sei una stupida!
    Sbagli sempre!
  • Siamo in quello Positivo quando ci diamo regole importanti per noi:
    togli le mani dalle tasche quando scendi le scale!

Con il Genitore Affettivo ci prendiamo cura di noi stesse.

  • Siamo nel Genitore Affettivo Positivo quando ci prendiamo cura di noi stesse in modo positivo:
    cerca un’altra strada, vedrai che troverai la soluzione!

    Non è facile correre per 10 minuti consecutivi, ma intanto corri per 2, poi vedi come va, magari domani arrivi a 3: ci vuole costanza,
    È vero che hai sbagliato qualcosa già il primo giorno di lavoro, ma è normale, magari sei un po’ agitata, no?
  • Siamo in quello Negativo quando ci prendiamo cura di noi svalutandoci:
    dai, non ti abbattere, lo sai che non riesci proprio a non essere goffa.
    Su, su, chiedi aiuto a XX, inutile provarci da sola, tanto non sei capace,
    oggi hai corso solo 3 minuti, come pensi di arrivare a 10?
Il dialogo interno che viene da un Genitore Negativo svaluta le tue capacità e le tue possibilità
  • ti impedisce di fare dei cambiamenti
  • ti lascia con la sensazione di essere incapace (è da un genitore negativo che scaturisce quella che viene chiamata la sindrome dell’impostoraci sarà sempre qualcuno migliore di te, è inutile che ci provi)
  • di solito provoca una contaminazione che limita lo spazio dello stato Adulto, facendoti perdere un po’ di vista la realtà: magari è vero che sei goffa, ma questo non vuol dire che non puoi trovare il modo di fare le cose da sola

Come modificare il dialogo interno?

La risposta è ovviamente molto complessa e differente per ognuna di noi.

Se il dialogo interno svalutante è continuo e ti impedisce di vivere serenamente, valuta di intraprendere un percorso di psicoterapia, per capire da dove viene e come farci pace una volta per tutte.

Nel frattempo, per migliorare la qualità della tua vita o anche se per esempio il dialogo interno è faticoso solo in un ambito della vita (per esempio al lavoro), puoi provare a essere gentile con te per trasformare questi genitori negativi in positivi.

Imparare la gentilezza

Io ti descrivo due modalità, la prima da fare (anche) in solitudine o in gruppo e mediata da una guida, la seconda prevede una seduta con un/a professionista.

Queste modalità sono allenamenti, che potrebbero trasformare il tuo dialogo interno in una conversazione tra Genitori Positivi e Bambini Felici, in cui il tuo Stato dell’Io Adulto potrà ricavare il suo giusto spazio per stare nel presente e vivere il qui e ora.

La meditazione

L’esercizio della meditazione (qualsiasi sia la meditazione che sceglierai) è un grande allenamento alla gentilezza verso di sé.

Stare del tempo ogni giorno (quanto puoi, quello che puoi), in silenzio e compagnia solo di te è la culla ideale per i pensieri e il dialogo interno.

E infatti i pensieri arriveranno, e saranno l’elenco degli impegni della giornata, quello degli impegni dei tuoi figli, la lista della spesa, le cose che non hai mai detto, quelle che invece hai detto anche troppo, i problemi sul lavoro, il tuo ruolo nell’azienda, come la prenderà Piero quando gli racconterò del problema di Federica, ho messo l’allarme? e come mai non suona? quanto mancherà…

Quello che imparerai a fare è accettare che ormai è successo: hai pensato questo pensiero, ti sei distratta dalla meditazione e devi riportare la tua attenzione dov’era (al tuo corpo, al mantra, al muro). Col tempo accetterai tutto questo senza arrabbiarti, prendendolo come una cosa che ormai è accaduta e non puoi più non far accadere, essere gentile con te stessa che hai fallito e ripartire dall’ultimo punto in cui eri prima di distrarti.

E lo farai ancora e ancora.

E spesso sarà più il tempo che passerai a riportare la tua attenzione alla meditazione di quello che passerai a meditare. E piano piano la gentilezza verso te stessa diventerà compassione, e ti scoprirai a voler bene anche i tuoi difetti e i tuoi piccoli fallimenti.

Starai sempre più nel Genitore Affettivo Positivo, e il dialogo interno sarà più gentile ed efficace.

Il counselling

In questo caso siamo di fronte a una seduta individuale o di gruppo. Il setting di solito è una stanza, oppure più stanze e monitor se è online. Questo tipo di sedute aprono alla comunicazione con un’altra persona, un argomento che approfondirò nei prossimi articoli, ma in questo caso ti voglio parlare della gentilezza verso te stessa.

Puoi e sarai invitata a metterti in ascolto delle tue sensazioni, anche di quelle corporee, e avrai modo di prendere contatto in modo molto profondo con il tuo corpo. In questo caso si attivano le stesse modalità della meditazione riguardo ai pensieri (che vanno accolti e lasciati andare con gentilezza)

Ed è proprio qui che entra in gioco la gentilezza, che fa sì che la te Adulta di oggi possa accettare quelle emozioni e le possa lasciar fluire, sapendo che sei in un contesto protetto e riservato.

Il dialogo interno si può trasformare da qualcosa del tipo una persona adulta non esprime le sue emozioni in modo così evidente a io ora posso esprimere le mie emozioni, perché ne ho bisogno e questo è il contesto giusto per farlo.

La seduta è un buon allenamento ad energizzare

  • la tua parte Genitore Normativo Positivo, che ti sprona nel fare qualcosa che ti faccia stare bene,
  • quella Genitore Affettivo Positivo, che ti fa capire che prenderti cura di te è proprio una buona idea
  • la tua parte Bambina, che lascia fluire le emozioni e le sensazioni
  • il tuo stato dell’Io Adulto, che ascolta quello che avviene e decide di viversi il momento ascoltando il suo corpo e le sensazioni

Ti lascio con questa osservazione: sai perché il buddha in meditazione è quasi sempre raffigurato sorridente? Perché, anche il buddha, ogni volta che si accorge di non essere in ascolto di se stesso si fa un sorriso gentile e riprende a meditare.


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