A una cena, qualche settimana fa, mi hanno chiesto che lavoro faccio. Ho risposto come faccio di solito: aiuto le persone nella ricerca di cosa vuol dire per loro stare bene e come fare ad arrivarci. Con le meditazioni, lo shiatsu, il counselling.
Ah, bello! E cos’è la meditazione?
Ed ecco la mia risposta (un po’ più articolata di quella che ho dato alla cena, in verità)
La meditazione può essere tantissime cose
In questo articolo non entro nel dettaglio dei tipi di meditazione, né del suo significato religioso o filosofico, ma faccio una panoramica laica dei ruoli che può assumere la meditazione nella vita di una persona.
Un esercizio spirituale
Indipendentemente che tu abbia o meno una fede religiosa, sederti a meditare ti mette in contatto con la tua spiritualità. Fa spazio a un silenzio calmo e accogliente, da cui fioriscono momenti di ascolto, pace e contemplazione.
Un allenamento a stare nel presente
Le meditazioni – come quelle che guido io – che portano ad ascoltare il respiro, o a osservare il corpo, ti tengono nel qui e ora.
Osservi con curiosità la qualità di ogni singolo respiro, o la reazione del tuo corpo all’inspirazione e all’espirazione, e lasci fuori tutto quello che non è ora.
Cosa c’è di più attuale e presente di un respiro?
Un modo per conoscerti
Durante le sedute di meditazione possono arrivare emozioni, ricordi, sensazioni.
E quello che ti viene proposto di fare non è molto: stare a osservare, guardare ciò che arriva con curiosità e gentilezza, accogliere le tue reazioni ed esserne spettatrice.
Ecco: essere gentile con ciò che vedi è forse la parte più complessa, ma quando capisci che è un allenamento diventa sempre più interessante.
Ti puoi conoscere senza giudicarti, vedere alcuni dei meccanismi che ti muovono nel mondo senza volerli cambiare immediatamente. Prendi confidenza con te stessa.
Il che non vuol dire che poi ti andrà bene tutto di te, ma che ti conoscerai ogni volta un pochino di più, e avrai una risorsa in più per la strada che stai percorrendo.
Una disciplina che insegna a non farsi travolgere da emozioni e situazioni
Gran parte della pratica consiste nell’osservare quello che succede: come respiri? come reagisce il tuo corpo al tuo respiro? Dove senti il tuo respiro?
Ogni volta che ti distrai (e succede molto spesso, fa proprio parte dell’esercizio di meditazione), con calma e pazienza osservi ciò che ti ha portata via dal presente e lo lasci andare. Quando è sufficientemente distante da te riporti l’attenzione al respiro e al corpo, e riprendi da dov’eri arrivata.
Ogni volta che serve, senza stancarti.
E impari che la pratica è in gran parte lì, nell’essere presente alle frustrazioni, conoscerle e riconoscerle, senza farsi travolgere.
A cosa serve meditare?
E questa è un’altra ottima domanda.
In questi ultimi anni ci sono state parecchie ricerche scientifiche che vogliono dimostrare gli effetti positivi di meditare: si abbassa la pressione, migliora la circolazione, si abbassano i valori di cortisolo e quindi aumenta il tono dell’umore.
Di sicuro alcuni di questi effetti sono misurabili in modo soggettivo ed empirico: si impara a concentrarsi meglio e a restare concentrati, si gestiscono meglio le emozioni, ci si rilassa.
Io penso che la grande bellezza della meditazione sia quando accorgersi che si sta portando la pratica nella nostra vita di tutti i giorni. Ogni volta che incontro un gruppo nuovo a cui spiego in cosa consiste la meditazione dico che per me la meditazione è un allenamento alla gentilezza.
La pratichiamo su di noi ogni volta che osserviamo i nostri pensieri e le nostre emozioni e le accogliamo, permettendo loro di passare senza scacciarle né trattenerle.
E a un certo punto comincia a essere un modo di affrontare la vita in generale, non solo il momento in cui ci sediamo a meditare.
E no: non è passività, anche se il rischio di guardare solo dentro di sé c’è e va preso in considerazione. Per me la meditazione è anche attivismo, perché mi dà uno strumento per osservare la realtà e agire (e non reagire) con consapevolezza.
E tu hai mai meditato? Cos’è per te la meditazione? Se vuoi puoi dirmelo nei commenti!
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La foto di copertina è di Susanna Marsiglia
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