Qualche settimana fa ero con una mia amica e suo figlio di dieci anni. Parlavano di regole. Lei gli spiegava che sì, si può non essere d’accordo con una regola. E sì, si può anche decidere di non rispettarla. Ma, e questo era il punto, bisogna essere pronte e pronti a prendersi la responsabilità delle conseguenze. Sapere che qualcosa succederà, e imparare a pensarci prima. Non solo per evitare guai, ma per restare in contatto con se stesse e con le altre persone anche quando le cose si complicano. Quella conversazione mi ha colpita molto, e a forza di pensarci ho realizzato che possiamo applicare il ragionamento anche alla comunicazione.
In questa Interdipendenze voglio parlarti di regole e di comunicazione. E soprattutto di quello che succede quando scegliamo di fare (o dire) qualcosa in un altro modo, magari in un modo che ci somiglia di più.
Cosa succede dentro di noi, certo. Ma anche cosa succede nell’altra persona. Quando comunichiamo, non stiamo semplicemente dicendo qualcosa. Stiamo creando una relazione, stiamo scegliendo un tono, una forma, un ritmo.
A volte possiamo rompere uno schema, uscendo dal “modo giusto” di comunicare, infrangendo regole (esplicite o implicite) che non ci rispecchiano più. E come con le regole “ufficiali”, anche in questo caso ci vuole responsabilità e un po’ di faccia tosta (o coraggio, scegli tu quello che preferisci).
Se comunico in modo diverso (più diretto, più delicato, più ironico, più personale) può succedere che chi mi ascolta non capisca, si sorprenda, si confonda. Ma se la comunicazione che mi si dice essere quella che funziona non mi risuona, posso scegliere di cambiarla. Se mi dicono che per essere efficace devo seguire certi schemi, posso non essere d’accordo.
Perché solo io, solo tu, sai qual è la comunicazione giusta per te. Qual è la tua voce. Può essere che quello non convenzionale sia l’unico modo autentico che hai di dire una cosa, e di sentirti a posto con quello che stai dicendo. La responsabilità, allora, non è solo verso chi ascolta. È anche verso di te.
È dire “Questa sono io che comunico così e sono disposta a vedere cosa succede dopo”. Ed è sapere che, come quando infrangiamo una regola, anche comunicando in modo autentico ci saranno reazioni. Negli altri. E anche dentro di noi. E noi possiamo prepararci ad accoglierle. Osservarle. Scegliere se e come rispondere. E forse saremo anche più serene e consapevoli nel farlo, perché magari abbiamo sì infranto delle regole, ma per affermare noi stesse.
Cosa ne pensi? Hai mai provato a infrangere delle regole e cambiare modo di comunicare, per essere anche solo un po’ più tu? Cosa è successo?
Se ti va, scrivimi.
Sono qui. Ti abbraccio,
Monja