ChatGPT, cos’è un confine lavorativo?
Un confine lavorativo è una linea immaginaria, ma essenziale, che separa il lavoro dalla vita personale e definisce ciò che è accettabile o inaccettabile nel contesto professionale. Stabilire questi confini aiuta a proteggere il proprio benessere, a mantenere l’equilibrio tra vita lavorativa e privata, e a garantire un ambiente di lavoro produttivo e rispettoso.
Hai presente quando tu alle 10 di sera stai guardando Bridgerton accoccolata sul divano mangiando lo yogurt alla stracciatella e ti arriva quel vocale di 6 minuti: ah senti ho avuto un’idea per l’app: bla bla bla e poi potremmo bla bla bla e tu per ascoltarlo perdi le battute finali della puntata e poi ti tocca anche tornare indietro ma ormai lo yogurt è finito?
Ecco: in quel caso i tuoi confini sono probabilmente stati oltrepassati. Perché succede? E come ti puoi comportare perché accada sempre e sempre meno?
Spesso leggo di confini (lavorativi o meno) più o meno così: I miei clienti non rispettano i miei confini! oppure 5 modi per far rispettare i confini ai vostri clienti. Ecco, io vorrei parlare di confini in modo più “biunivoco” e rilassato, perché in una relazione sono coinvolte più persone, ed è fondamentale ricordarselo, ma noi abbiamo la possibilità di intervenire solo su una: noi.
Prendiamoci il potere e le responsabilità che ci competono, e diamo alle altre persone il loro potere e la loro responsabilità.
Ma cominciamo dall’inizio.
Perché è importante stabilire dei confini lavorativi?
Per mantenere un equilibrio tra vita lavorativa e privata: i confini proteggono la salute mentale e fisica riducendo lo stress e prevenendo il burnout.
Per esempio stabilire a che ora inizi e smetti di lavorare ti permette di avere degli hobby, di passare del tempo con altre persone, di andare a una mostra o anche di stare da sola in pace a leggere un romanzo (o a guardare la puntata di Bridgerton). Decidere insieme quali sono le regole per l’utilizzo degli spazi comuni al coworking dà la libertà di utilizzarli e la serenità che in quei momenti a nessuno sarà impedito di continuare a lavorare serenamente.
Per dare la giusta attenzione alle relazioni lavorative: i confini promuovono il rispetto reciproco e una comunicazione efficace tra colleghi e clienti.
Definire come vuoi essere trattata e come tratterai le altre persone con cui lavori, come vuoi essere chiamata e quando vuoi essere chiamata ti permette di interagire in modo più sereno e di avere meno incomprensioni possibile.
Per migliorare la produttività: dei confini sani permettono di concentrarsi meglio sui compiti importanti, migliorando la qualità del lavoro.
Se le interruzioni avvengono in momenti concordati sei più libera di gestire il tuo tempo, e puoi essere produttiva quanto e come vuoi tu.
Come definire i propri confini?
Le tue esigenze e priorità
Spesso capisci di quali confini hai bisogno con il tempo, e facendo caso alle tue esigenze e alle tue priorità. Tieni anche presente che i confini non sono fissi in ogni momento della tua vita (lavorativa e non), e a volte puoi addirittura voler fare delle eccezioni.
Alcuni ti saranno già chiari ora, altri potrebbero arrivare in futuro e magari certi potrebbero aver bisogno di essere rinegoziati man mano che la tua professione e la tua vita cambiano con te.
Quando definisci i tuoi confini potresti sentire emozioni difficili: rabbia, paura, tristezza o un insieme di queste.
Usa la gentilezza per accogliere quello che arriva e ascoltare quello che dice di te, e sappi che probabilmente sentirai quelle stesse emozioni quando i tuoi confini non saranno rispettati, perché è una cosa tua, non dell’altra persona. E va bene così, sapendo che ci sono potrai prenderti cura anche di loro se e quando lo vorrai.
Comunicare i tuoi confini
Una volta che hai chiara una tua esigenza allora la comunicherai alle persone con cui lavori e alle persone per cui lavori. È molto importante che tu sia chiara ed estremamente serena in questa comunicazione. Perché lo dico? Perché è qui che spesso vedo le persone arrabbiarsi prima ancora che succeda qualcosa.
Il “segreto” è questo: definisci i confini, e poi definisci cosa accadrà se questi confini vengono superati.
Da questo punto in poi il tuo compito è rispettarli tu per prima e se vengono superati sai già cosa fare, con molta più serenità, senza sensi di colpa.
Per esempio se ti telefonano al di fuori degli orari concordati non rispondi, se ti mandano mail rispondi solo quando tu hai deciso che l’avresti fatto.
Niente panico, né rancore: magari la persona che ti ha scritto non poteva farlo in altri momenti, oppure proprio non ci ha pensato, e su questo tu non hai potere. Il confine però è tuo e tu per prima lo rispetterai.
Un altro ambito di definizione dei confini è per esempio la delega: quale parte del lavoro è tua competenza e quale dell’altra persona? E se l’altra non fa la sua parte di lavoro?
Se hai definito chiaramente cosa accadrà se i tuoi confini non vengono rispettati, allora anche qui non dovresti avere grossi problemi.
In questo modo riuscirai a comunicarli con serenità, e anche a mantenerli nel tempo.
Adattare i confini in base alle circostanze: la flessibilità
Non siamo al catasto 😉
A volte puoi scegliere di non essere rigida nella definizione dei confini. Puoi volerli adattare in base alle circostanze, senza comprometterli o compromettere il tuo benessere.
Se mantieni un atteggiamento Adulto e tieni in considerazione i tuoi bisogni e la realtà, i confini che deciderai o contratterai insieme alle persone con cui lavori saranno sempre buoni per te. Ascoltati, prenditi il tempo che ti serve e poi decidi.
Anche qui vale la regola del consenso (biunivocamente): i bisogni possono cambiare, e allora si ridefinisce anche il confine che era associato. Nell’ambito lavorativo è più facile che nell’ambito personale, perché di solito non ci sono legami affettivi, e la negoziazione dei confini può avvenire con serenità. Se va proprio malissimo dovrai passare il lavoro a qualche collega, non è una cosa (troppo) tragica.
Come reagire quando i nostri confini vengono oltrepassati
Capita che, nonostante la nostra comunicazione sia esplicita e la nostra flessibilità sia stata osservata, qualcuno continui a occupare uno spazio che avevamo definito come nostro.
Come dicevo prima non abbiamo molto potere sulle altre persone, quindi prima di tutto possiamo pensare a noi.
Osservati, e come dicevo in apertura di questo articolo, chiediti quali emozioni ci sono – davvero – dietro a questa invasione. Chiediti cosa dice a te quello che sta accadendo e come puoi fare per prenderti cura del tuo sentire.
Prova a usare parole come “l’azione xy mi fa sentire wz” prima con te stessa e osserva se puoi fare qualcosa per wz, che a volte è rabbia, a volte paura, a volte tristezza o un insieme di emozioni simili a queste. Come puoi accogliere queste emozioni per prendertene cura?
Se sai come ti senti, sarà più facile anche trovare la risposta giusta (dallo stato dell’Io Adulto integrato, direbbe Berne)
E con questo nuovo punto di vista, la prossima volta che ti accadrà una cosa simile potrebbe non essere così faticosa da gestire.
E tu? che rapporto hai con i confini al lavoro? Puoi farmi conoscere la tua esperienza nei commenti, se vuoi.
Foto di Ashley Batz
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